[Questo articolo è stato revisionato e ripubblicato il 25 Settembre 2020 da LegalBlink]
Hai la passione per l’artigianato e il fai da te o per la rivendita di oggetti? Hai davvero bisogno di fare grossi investimenti per vendere le tue creazioni online? Hai bisogno o no della partita IVA? In questo articolo vediamo se è possibile vendere online i tuoi prodotti senza aprire una partita IVA.
Aprire un e-commerce senza partita IVA, è possibile?
Come ti ho già accennato in uno dei miei articoli, non è possibile aprire un e-commerce senza disporre di una partita IVA. Il motivo? Il mantenimento di un negozio online renderebbe l’attività fissa e non più occasionale.
Inoltre per la normativa italiana è espressamente vietato vendere su un proprio sito, se su questo non sono indicate le note legali.
Suggerimento → Leggi questo articolo di LegalBlink, trovi i documenti legali che devono essere pubblicati su un e-commerce.
In particolare, è necessario indicare partiva iva, sede legale, denominazione della società o ditta e, nel caso di società, il capitale sociale.
Non avere una Partita IVA non ti preclude del tutto la possibilità di vendere online i tuoi prodotti, ti permette anzi di svolgere l’attività di vendita online (entro i limiti che vedremo) senza farti carico dei costi di apertura e mantenimento di un e-commerce.
Posto che non è possibile avviare un’attività commerciale senza essere titolari di una Partita IVA, vedremo di seguito alcune eccezioni a questo principio.
È possibile vendere da una pagina Facebook?
No, anche in questo caso è vietata la vendita diretta. E’ possibile però sfruttare la pagina Facebook per far conoscere al pubblico le tue opere di artigianato. Ricorda però che è vietato esporre i prezzi dei tuoi prodotti.
Infatti, in questo caso verrebbe attuata una vera e propria offerta commerciale, possibile solo in presenza di una attività imprenditoriale.
Il marketplace di Facebook non realizza direttamente la vendita, ha solo la funzione di mettere in contatto gli utenti.
L’eventuale vendita è quindi qualificata come vendita tra privati e non richiede la Partita IVA, come vedremo nel proseguo dell’articolo.
Vendere online senza partita IVA: facciamo un po’ di chiarezza
Ricorda sempre che per vendere online senza partita IVA, a prescindere dal “luogo virtuale o fisico” dove si consuma la compravendita, è necessario che la tua attività sia occasionale.
La vendita occasionale ti consente di vendere i tuoi prodotti, che magari realizzi per hobby, a patto che ciò non rappresenti la tua attività principale e rispetti il tetto massimo di introiti annui fissati a euro 5.000,00.
Il confine tra occasionalità e professionalità è molto labile, se acquisti materiale per lavorarlo e rivenderlo per esempio sarà facile incappare nella qualifica di imprenditore e perdere il carattere occasionale della tua attività.
Occasionale è la vendita una-tantum di un quadro realizzato per hobby, del quale non hai pubblicizzato la realizzazione.
Per vendita occasionale non s’intende quindi solo un’attività in cui il compenso netto non supera i 5.000 euro annui. La soglia dei 5.000 euro annui è un dato che può far perdere occasionalità alla tua attività, ma non è il solo.
Perché la vendita non possa considerarsi di tipo continuativo è importante che il soggetto senza Partita IVA non allestisca un sito internet e che, in generale, non faccia uso di altri stratagemmi/servizi per ripetere in modo continuativo l’attività di vendita online.
L’allestimento del sito e-commerce o la vendita con frequenza sono comportamenti che possono ricondurre l’attività al di fuori della sfera occasionale rendendo necessaria l’apertura della Partita IVA.
La frequente pubblicità online dei prodotti non è considerata compatibile con lo svolgimento di un’attività occasionale, che in questo caso non può configurarsi.
Attenzione: il solo fatto di allestire un e-commerce o di realizzare qualsiasi condotta tipica di un’attività commerciale esclude il carattere occasionale della vendita online, a prescindere dal superamento o meno della soglia del volume d’affari di 5.000 euro annui.
La caratteristica da considerare per poter vendere online senza Partita IVA non è quindi il limite di 5.000 euro, ma è il carattere non continuativo e non imprenditoriale dell’attività svolta.
Requisiti necessari per vendere online senza partita IVA
Per poter qualificare la tua attività come occasionale devi necessariamente rispettare i requisiti che sto per elencarti:
- avere un volume d’affari annuo inferiore ai 5.000 euro (al netto delle spese)
- La tua attività non deve avere carattere continuativo o imprenditoriale (es: il lavoro non deve ricorrere ad attrezzature che facciano pensare a una grossa produzione)
- non devi avere collaboratori o lavoratori subordinati ma devi svolgere la produzione in prima persona;
- non devi avere un e-commerce e non devi investire nella pubblicità dei tuoi prodotti;
- sei tenuto a rilasciare all’acquirente una ricevuta, come in un mercatino dell’artigianato o hobbistico. Niente paura: si tratta di una ricevuta generica che puoi compilare in piena autonomia. Dopo aver indicato i tuoi dati (nome e cognome) e quelli dell’acquirente, la descrizione e il prezzo del prodotto e la data e luogo della vendita, è di fondamentale importanza specificare che si tratta di vendita occasionale e apporre la marca da bollo da due euro se l’importo della ricevuta è maggiore di 77,47 euro.
Se vuoi aprire un’attività di vendita occasionale su internet senza partita IVA, queste ricevute ti serviranno al momento della dichiarazione dei redditi perché andranno dichiarate con il modello 730 o modello Unico. L’esonero dalla dichiarazione di queste somme è previsto solo in rare occasioni che non verranno approfondite in questa sede.
Vendere online senza partita IVA: i marketplace
Adesso ti starai chiedendo: se non posso vendere senza partita IVA né sul mio sito, né su Facebook, come faccio a vendere i miei prodotti online?
La risposta è semplice: sfruttando servizi che ti offrono questa possibilità, i cosiddetti marketplace.
Il vantaggio della vendita online tramite marketplace è rappresentato dalla facilità e velocità dell’operazione, e soprattutto dalle esenzioni dall’obbligo di emissione della ricevuta generica e dalla dichiarazione delle somme ricevute.
I marketplace fungono da intermediari per chi vuole dedicarsi alla vendita occasionale sul web. In questo modo puoi aprire un negozio online dove vendere liberamente i tuoi manufatti sfruttando un servizio di terze parti. Sarà il marketplace a vendere per conto tuo.
Non dimenticare che avere un negozio on-line nei vari marketplace, ti garantisce una visibilità maggiore rispetto ad un sito, blog o pagina Facebook. Sui marketplace i tuoi oggetti avranno una visibilità a livello mondiale.
Questa attività non viene considerata pubblicità o apertura di un sito; di fatto il privato gode della visibilità offerta dal marketplace senza cadere in nessuna condotta che prevede l’obbligo di apertura di una Partita IVA.
L’unico svantaggio è che queste piattaforme richiedono una commissione per ogni transazione eseguita. Generalmente si aggira intorno al 3,5% dell’importo totale di ogni prodotto.
In questo modo ti sarà possibile vendere oggetti online da privato senza partita IVA. Questa modalità di vendita è utilizzata soprattutto da privati che vogliono vendere oggetti usati, poco utilizzati o per loro obsoleti. In generale è utilizzata per la vendita di oggetti sui quali è già stata versata l’IVA.
Se te lo sei perso, dai un’occhiata anche a questo articolo di Marialuisa su come vendere artigianato online!
Conclusioni
Vendere online senza Partita IVA è possibile, rilasciando o non rilasciando la ricevuta in base alla modalità di vendita e in base ai parametri visti in questo articolo.
Per essere certo di non incorrere in sanzioni e di svolgere al meglio la tua attività occasionale o di vendita tra privati non esitare a contattare un esperto che chiarirà ogni dubbio. Noi di Legalblink siamo a disposizione per qualunque chiarimento.
Adesso non hai più scuse! Per vendere i tuoi prodotti online non hai nemmeno bisogno della partita IVA. Dal mio punto di vista i marketplace sono la soluzione ideale per chi è alle prime armi.
Ma se il tuo hobby ha le carte per trasformarsi in una potenziale attività, quello che dovrai fare è creare un sito web o un ecommerce, esporre le tue creazioni e parlare un po’ di te. Anche questo è molto facile, con One Minute Site è facile e veloce! E nel frattempo potresti iniziare a scoprire la piattaforma!
Recensioni (30)
Ciao Chiara, quindi non posso nemmeno avere un sito dove vendo consulenze?
Come si fa’ a vendere tramite un market place? Io vendo su etsy una volta occasionalmente ora un po’di più ma non vorrei emettere partita IVA anche perché potrei smettere tra un po’ se vendo poco
Ciao Luisa, dovresti promuovere il tuo negozio sul marketplace, magari tramite campagne su Facebook, Instagram, o anche TikTok, dipende da ciò che vendi e dal tipo di utenti che vuoi intercettare.
Ciao Luisa! La mia domanda è: Ok non aprire partita Iva e vendere solo su Etsy o Depop ma, sponsorizzare il proprio profilo attraverso campagne pubblicitarie e contestualmente inserire il link che perfette agli utenti di atterrare sul tuo negozio su Etsy o Depop è legale?
Grazie anticipatamente
Ciao Simone, si direi di si.
ottimo spero al più presto di contrattarvi ok.
Ce lo auguriamo anche noi Renato. Tanto più che da oggi è online la NUOVISSIMA PIATTAFORMA. E un sacco di altre novità, che ci rendono sempre più orgogliosi di far parte di questo ecosistema.
Salve, approfitto della sua competenza per chiedere una consulenza.
Il tuo commento è in attesa di moderazione.Sto per aprire un sito, un blog di moda, dove io e il mio compagno offriamo servizi di consulenza di immagine e di Personal Shopper, sia di persona, che online, a distanza.
Al momento non ho previsto nessun banner né adesione ad alcun programma di affiliazione.
Chiedo se ci sia la possibilità di inserire una sezione di e-commerce di nostri capi di abbigliamento e accessori usati che decidiamo di rivendere.
Quali sono gli adempimenti fiscali, alla luce di quanto descritto? Lo chiedo sia per l’ offerta di consulenza di Personal Shopper che per l’ eventuale e-commerce.
In attesa di riscontro.
Saluti.
Ciao Luisa,
Per quanto invece le reponsabilita legali di quello che si vende? Es. vendo un oggetto difettoso o che non rispecchia esattamente quello che il cliente si aspetta. In generale, per qualsiasi danno che il cliente puo subire, si risponde con il patrimonio personale oppure esiste una clausola secondo cui il venditore puo non assumersi alcuna responsabilita per danni? Grazie mille, ottimo articolo
Il tuo commento è in attesa di moderazione.Ciao! Grazie per le dritte!
Il tuo commento è in attesa di moderazione.Domanda: aprire un prioroo sito o mettersi su esty, a questo punto non c’è differenza per un eventuale controllo, corretto?
Altra domanda: a livello legale, c’è differenza se mettersi su Esty o su Ecwid?
Non riesco a trovare articoli che parlino dei marketplace (cioe tipo elenco Con pro e contro) dove poter vendere per piccole realtà artigianali appena “avviate” rientrando nella legalità.
Grazie mille!
Giulia
Ciao Giada, come scrive Chiara nell’articolo puoi vendere online senza partita IVA se rispetti questi requisiti:
1. hai un volume d’affari annuo inferiore ai 5.000 euro (al netto delle spese)
2. il lavoro non deve richiedere attrezzature che facciano pensare a una grossa produzione
3. non devi avere collaboratori o lavoratori subordinati ma devi svolgere la produzione in prima persona
4. sei tenuto a rilasciare all’acquirente una ricevuta, come in un mercatino dell’artigianato o hobbistico. Una ricevuta generica che puoi compilare in piena autonomia, indicando il prezzo dell’oggetto e la data di vendita.
Se vuoi aprire un’attività di vendita occasionale su internet senza partita IVA, queste ricevute ti serviranno al momento della dichiarazione dei redditi perché andranno dichiarate con il modello 730 o modello Unico.