Se stai leggendo questo articolo, di certo, ti stai preparando ad un nuovo entusiasmante viaggio. Quello che conduce alla pubblicazione del tuo nuovo sito. Come scegliere il giusto nome a dominio per il tuo sito? Lo abbiamo chiesto a 5 marketer esperti. Vuoi sapere chi sono e cosa hanno risposto? Leggi l’articolo.

Preparati ad affrontare un percorso che passa attraverso lo studio del tuo business, e delle sue caratteristiche, ma anche e soprattutto per l’analisi del tuo pubblico. Uno studio che conduci da tempo, probabilmente, i cui frammenti sono in quella cartella del tuo pc, da cui non vedi l’ora di tirarli fuori.

L’importanza del giusto nome a dominio

Sapevi che, secondo gli antichi romani, “nomen omen” cioè nel nome si cela il destino? Stando a quanto dicono, la scelta del nome di dominio è il primo vero scoglio da superare per garantire un roseo futuro al tuo progetto digitale, qualunque esso sia.

Di certo non è una scelta da fare in fretta e alla leggera: meglio munirsi di carta e penna e cominciare a buttar giù tutte le idee (dalle più scontate alle più estrose) e poi giocarci un po’. Lasciar sedimentare. Poi cominciare a fare pulizia delle ipotesi inutili e inutilizzabili.

E proprio per aiutarti in quest’ultima operazione, abbiamo raccolto per te i consigli di:

  • Riccardo Scandellari, marketer e giornalista – skande.com
  • Luca De Berardinis, consulente inbound marketing e docente ninjaacademy
  • Giulia Bezzi, imprenditrice e SEO Specialist – giuliabezzi.it
  • Salvatore Russo, Brand Builder e Digital Marketing Strategist – salvatore-russo.it
  • Lisa De Leonard is, Content marketing in Argoserv by Sandhills Italy e Marketing manager di Elledue – lisadeleonardis.it

Ci ritroviamo alla fine delle interviste per fare il punto della situazione! Buona lettura.

Riccardo Scandellari

Quando qualcuno mi chiede un consiglio su che dominio acquistare, io mi pongo almeno due domande.

La prima è: questo dominio appartiene ad una persona, ad un’azienda, ad un prodotto o ad un servizio?

È proprio in base a questi fattori che bisogna scegliere, controllando che non sia già stato registrato da altri, e in caso scegliere un nome simile – se esiste. Ovviamente la questione non tocca i brand più grossi, protetti dal diritto d’autore.

Se si tratta di una persona consiglio di mettere sempre il nome e cognome, oppure se è un prodotto il nome del prodotto, se è un’azienda il nome dell’azienda. Questa scelta classica risulta quella vincente, perché chi va a digitare si trova direttamente ciò che sta cercando, visto che il posizionamento tramite parola chiave dal punto di vista SEO è più facilmente recuperabile in questo modo.

Inoltre il nome e cognome della persona o dell’azienda sono fattori identitari, ovvero sono fattori di branding, e non possono essere scavalcati.

Ho visto molte persone che al posto di scegliere il proprio nome e cognome registravano intere frasi, ad esempio “aggiustobiciclette” o “bicicletteferrara”.

Ora, se tu scegli di chiamare il tuo dominio biciclette ferrara e fai questo di mestiere è ovvio che se qualcuno cerca la frase è molto probabile che ti trovi attraverso il motore di ricerca. Però devi tenere in considerazione che il tuo blog, sito o eCommerce verrà vincolato a questa attività.

Se invece scegli di registrare il tuo nome e cognome, il dominio ti rimarrà per sempre e pure il posizionamento: se un giorno smetterai di fare biciclette e ti dedicherai a realizzare mobili in legno antico, potrai variare senza alcuna difficoltà i contenuti, continuando a mantenere la tua posizione.

La seconda è: quanto è semplice da comprendere?

I nomi di dominio sono semplici per tutti quando li diamo attraverso un biglietto da visita o via email, in generale in tutti quei casi in cui lo possiamo cliccare o leggere e riprodurre nella barra degli indirizzi del nostro browser.

Ma ci possono essere altri casi in cui siamo costretti a dire il nostro dominio a voce: ad esempio, se sei al bar con un amico cui vuoi far vedere il tuo sito o devi dirlo durante una telefonata o sei ospite ad una trasmissione radiofonica o in qualsiasi altra comunicazione pubblica a voce. In questi casi, se il tuo dominio è difficile da interpretare, è praticamente inutile.

Quindi il mio consiglio è di evita trattini, frasi lunghe, lettere particolari, numeri (!), giochi di parole che possono andar bene solo se sei un colosso come Google. Loro hanno creato un nome dominio molto particolare ma sono stati i primi e volevano comunque fare un’azienda di un certo tipo, ma se sei un’azienda normale che deve raccontare questo dominio in giro per il mondo sarebbe opportuno renderlo semplice in modo che possa essere ben compreso da chi lo ascolta.

Luca De Berardinis

Il nome a dominio di un sito web è una di quelle cose da scegliere con attenzione e criterio; ne va della reputazione, della percezione e (a volte) del posizionamento del sito su Google.

Un criterio che dovrebbe sempre guidare la scelta di un nome a dominio è quello di riflettere in qualche modo il nome dell’azienda, dell’attività o del professionista che rappresenta.
Faccio subito qualche esempio…

Secondo me questo criterio è tanto più valido quanto maggiore è la notorietà dell’azienda o dell’attività; cioè, più ci si avvicina al concetto di brand più ha senso registrare un nome a dominio corrispondente al nome ufficiale.

Detto ciò, passiamo a considerazioni legate alla SEO o comunque al posizionamento su Google, che è (o dovrebbe essere) uno dei principali motivi per cui oggi un’azienda decide di mettere online un sito web.

C’era una volta l’Exact Match Domain

C’era una volta l’Exact Match Domain (o EMD), ovvero la pratica di registrare i domini con un nome corrispondente alla parola chiave per cui si voleva essere trovati su Google.

Esempio: pentole in rame stagnato
www.pentoleinramestagnato.it

Con questa tecnica relativamente semplice, con qualche backlink artefatto e con contenuti approssimativi e con un minimo di pertinenza era facile posizionarsi nella prima pagina dei risultati.

Questa tecnica è stata sembra abusata al punto da avere siti con contenuti addirittura spammosi e privi di qualsiasi valore per l’utente finale, ma portava risultati interessanti a chi gestiva quei siti. La pacchia è andata avanti fino a quando Google ha deciso di metter mano all’algoritmo di ranking e nel 2012 ha reso pressoché inutile l’EMD.

Per cui oggi registrare un nome a dominio con la keyword di riferimento per il business ha un peso quasi nullo. Nel senso che la vera differenza la fa sempre e comunque il contenuto del sito. Certo, se il dominio si chiama come l’oggetto sicuramente aiuta, ma non deve essere il criterio di scelta fondamentale.

Io stesso ho registrato il nome della mia landing come lucadb.it e non come lucadeberardinis.it perché ho preferito registrare qualcosa di più compatto e facile da ricordare. Un nome compatto e facile da ricordare è sempre da preferire a nomi complicati, tranne (come ho detto), i nomi di brand conosciuti.

Giulia Bezzi

Alla domanda che nome scegliere, ti direi ancora utilizza la keyword che ti può portare più traffico possibile nella pagina di ricerca, ma devo dire che non è più come una volta. Vedo moltissimi siti che, ancora hanno grandi possibilità grazie alla keyword secca nel nome del dominio, specie su nicchie di mercato, ma sono dell’idea che in un mondo in cui il funnel è un arzigogolato gomitolo di stimoli a comprare, non debba più essere il consiglio migliore.

Viene spontaneo, pensando alla mia esperienza SEO no?

Solo che la vera differenza la fa la riconoscibilità del brand, io non ne ho dubbi. Se sei fortunato e puoi associare il tuo brand a qualcosa che è anche una ricerca perché non sfruttarlo? Nella stragrande maggioranza dei casi però non può essere realmente così.

La scelta del dominio deve essere assolutamente una conseguenza dello studio del tuo marchio e di quello che vuoi che esso esprima, un bravo SEO non avrà paura di posizionarti anche se non ricorda il mercato nel quale operi.

I consigli che posso dare, quindi, sono i seguenti, pensando in generale alla ricerca organica ma, anche alla comunicazione in generale:

  • il nome deve essere semplice da pronunciare a voce: ricerchiamo sempre di più tramite comando vocale, i nostri dispositivi devono capire bene ciò che diciamo, se non riesci a pronunciarlo bene, figuriamoci se il tuo dispositivo ti restituirà il dominio esatto.
  • Se non si pronuncia bene, allora non si riuscirà nemmeno a scrivere: non hai idea di quante volte, durante le analisi di posizionamento, abbiamo trovato il nome del brand e del relativo dominio scritto in tutte le salse.
  • È importante che il nome del tuo brand sia corto, se il dominio risulta troppo lungo si mangia parte del title dello snippet e il tuo brand viene tagliato. Per cui cose tipo cavallonerorampante per un eCommerce che vende accessori per cavalli anche no, non avrei spazio per scrivere “selle in pelle trattata per monta all’inglese – cavallonerorampante.com” e il tuo potenziale cliente leggerà “selle in pelle trattata per monta all’inglese – ca…”. Non sarebbe bello per il tuo brand. Sarebbe un problema anche per il resto della tua comunicazione, dalla tua pagina di Facebook, alla sponsorizzata fino al volantino, sarebbe controproducente.
  • Alcuni settori sono farciti di parole inglesi, altri sono prettamente italiani, il Brand dovrebbe rispettare il vocabolario utilizzato per il proprio settore. Nel mondo del web, per esempio, è più immediato leggere un dominio tipo “rankingtool” che “strumentodiposizionamento”. Se facciamo parte, che ne so, del settore ristorazione sta molto meglio un dominio del tipo “alumedicandela” piuttosto che “romanticdinner”.

Con questi pochi consigli, penso potrai fare già una bella scrematura.

Ultima cosina però, sembra banale ma non lo è, pensa il tuo nome con la schermata di register.it sempre aperta, quanto meno vedrai immediatamente se qualcuno è stato più veloce di te e si è accaparrato il dominio.

Salvatore Russo

Mi chiamo Salvatore, Salvatore Russo, prova a cercare il mio nome e cognome su Google, troverai la bellezza di 19.800.000 risultati, diciannovemilioniottocentomila risultati. Sì, hai capito bene, una delle combinazioni nome e cognome più popolose in Italia. C’è di tutto, dal partecipante a Masterchef all’attore della serie Gomorra, passando per un numero considerevole di latitanti e arrestati.

Sono spesso in giro per lavoro, a volte mi capita di affittare auto all’aeroporto, la scena che si verifica alla reception della società di noleggio è sempre la stessa. L’impiegato mi chiede il mio nome e cognome, appena preme invio sulla tastiera si vede la vita scivolargli via dagli occhi, poi recupera le forze rimaste, mi guarda e dice: ma quanti Salvatore Russo ci sono? Io non mi scompongo, sorrido e inizio a snocciolargli il mio codice fiscale. Ora prendi e copia incolla la stessa scena dal dentista, ufficio postale, notaio, commercialista, etc.

Quindi, il primo consiglio che ti do è questo: se stai per avere un figlio, prima di scegliere il nome, verifica che sia libero un dominio decente, altrimenti lo metti in una condizione di svantaggio.

Pensaci. I miei genitori sono creature meravigliose, ma hanno toppato alla grande e ora mi ritrovo con un salvatore-russo.it da gestire. Devo dire che comunque me la sono cavata bene dato che sono miei il primo risultato sia in Google Search che Google Image.

Il mio lavoro è il digital strategist, quindi voglio darti una considerazione del dominio da questo punto di vista, che tenga conto sicuramente dei tecnicismi (che sicuramente Giulia Bezzi, esperta SEO nonché mia socia in &Love, ti avrà fornito) ma soprattutto della strategia insieme delle attività marketing. Ho visto commettere errori da milioni di euro in merito.

Quando sto lavorando a un progetto marketing la prima cosa è definire una nuvola di keyword interessanti e su queste vengono fatte valutazioni per la definizione del miglior dominio. Ovviamente, le variabili da tenere in considerazione sono tantissime, elenco solo alcuni dei controlli da tenere in considerazione:

 

  • Il prodotto o servizio da promuovere è già ricercato?
      • SI
        • Valutare l’utilizzo come nome dominio una delle keyword utilizzate in fase di ricerca dall’utente. Tenere anche conto che nel tempo le ricerche potrebbero variare.
      • NO
        • Hai intenzione di eseguire campagne marketing per incanalare le ricerche sul nome di un prodotto oppure sulla tipologia di prodotto? Esempio iPod o Lettore Mp3.
  • Il dominio è libero?
    • SI
      • Festeggiare
      • Verificare che non sia stato usato in passato. Se così fosse, verificare che tipologia di attività era stata fatta.
      • Verificare che siano liberi e acquistabili almeno le estensioni principali, io le comprerei tutte, anche .agafannanna
    • NO
      • Occhi al cielo in segno di rimprovero
      • Verificare se attivo o meno
      • Decidere se è il caso di fare una offerta di acquisto

Piccolo consiglio: se devi vendere ottimi croccantini per gatti, aggiungerei nell’analisi anche potenziali domini per consigli del veterinario. In questo modo, tramite attività di content marketing e brand journalism su argomenti correlati, puoi costruire nel tempo un tessuto narrativo che porterà giovamento anche all’argomento principale.

Cambiando esempio, se hai un servizio di riparazione graffi sulla carrozzeria dell’auto, avere articoli che intercettano la keyword “come vendere l’auto” o “valutazione auto usata” può essere un’ottima leva per inculcare il concetto: ciccio, se sistemi i graffi sulle portiere, la tua auto ha il settordici percento in più di probabilità di essere valutata a un prezzo superiore.

Se tutto funziona a dovere, vedrai magicamente il cliente cercare “come eliminare graffi sulla portiera”.

Semplice, no? No, ecco perché mi pagano.

Lisa De Leonardis

Scegliere un nome che identificherà in modo univoco un sito web per i prossimi anni non è mai semplice. E’ un’operazione alla quale si dedica tempo e può dipendere da parecchi fattori. Generalmente il consiglio è quello di scegliere un nome dominio che coincida con quello della propria azienda oppure con il proprio nome e cognome se si tratta di un professionista, ma non sempre è possibile.

Potrebbe capitare che:

  • Il dominio che coincide con il nome dell’azienda non sia disponibile
  • Il nome dell’azienda sia difficile da scrivere in modo corretto (es. un’azienda che si rivolge all’Italia con un nome in lingua straniera)
  • L’azienda ha un nome composto da più parole e il nome dominio sarebbe troppo lungo

Oltretutto la scelta del nome dominio viene vissuta da molti con ansia. Di quelle ansie che si hanno solo quando il passo che si sta facendo sa di definitivo.

La buona notizia, che i miei colleghi confermeranno, è che non è più una decisione così tanto bloccante per il futuro: è un’operazione sicuramente complessa ma il tuo sito, se decidessi di cambiare dominio, può essere reindirizzato altrove senza perdere traffico da qualsivoglia fonte. Quindi niente ansie.
Da ciò la mia riflessione: pensaci bene ma non agire con paura.

Il nome del dominio deve essere facile da comunicare, nel senso che deve essere facile da dire a voce.

Pensa di doverlo dire in radio: quante volte, mentre sei in auto, una pubblicità ti colpisce e poi non riesci a ritrovare il sito del prodotto/azienda?

Ecco: pensa che con il tuo nome dominio questo non deve accadere.

Pensa al tuo nome dominio come all’indirizzo di casa tua: preferiresti abitare in via Ribendtruppelattuccoli ed essere costretto a fare lo spelling ogni volta oppure… in via Roma?

E scusate la scemenza, ma è un requisito fondamentale per la mia professione. 😀

Nome di dominio: come giocare di fantasia

Come hai potuto notare, i nostri esperti hanno le idee chiare e concordanti sulle indicazioni da tenere a mente per la scelta di un nome di dominio di successo. Ma… come superare una possibile situazione di stallo?

Torniamo per un attimo all’esempio illuminante di Salvatore Russo: cosa fare se vuoi registrare un dominio con il tuo nome e cognome e lo trovi già impegnato?

Puoi giocare di brevità, come suggerito da Luca De Berardinis, o magari utilizzare un soprannome (se ne hai uno e un progetto locale da realizzare) o aggiungere la parola chiave cui sei professionalmente agganciato o ancora scegliere un’estensione di dominio disponibile (tra le più comuni .it, .com, .net e via dicendo) o sfruttare le nuove estensioni disponibili (ad esempio, .name, .travel, .cafe, .pizza e tanti altri).

Meglio registrare un dominio .com o .it? → scoprilo in questo articolo

Poniamo invece il caso che tu sia il proprietario di un’attività commerciale che si chiama “I 3 samurai” o “Le 2 chimere”: inserire o no il numero nel dominio? La risposta non è così semplice né immediata.

In casi come questi meglio ragionare un po’. Se la tua è un’attività storica e la maggior parte dei tuoi clienti sono locali, probabilmente tenderanno a digitare il tuo sito con il numero. Se invece la tua è un’attività aperta da poco o destinata al pubblico giovane (che usa parecchio la ricerca vocale), meglio tradurre il numero in lettere.

Oltre queste prime riflessioni, sarà bene tenere in considerazione anche l’uso di eventuali strumenti alternativi al web che utilizzi per il tuo marketing: se sei un fanatico dei 6×3 in tangenziale o dei volantini nelle buche delle lettere o delle brochure cartacee e hai tappezzato il territorio, è probabile che in loco sarai cercato con lo stesso nome indicato sul cartaceo.

Infine, se proprio non puoi fare a meno degli inglesismi, cerca di limitare il danno: “mostra” il dominio corretto ogni volta che puoi.

Personalizzare deve essere il tuo chiodo fisso: stampa il nome di dominio su sacchi, sacchetti, tovagliette, tovaglioli, suppellettili, accessori, vetrine e gadget. Più volte vedrò scritto il nome del sito, meno possibilità avrò in futuro di sbagliare a digitarlo.

Conclusioni

Come ho cercato di mostrarti in questo articolo, l’operazione di naming per un progetto web è da prendere con le pinze: è un’attività che richiede attenzione, buon senso e (in alcuni casi) valutazioni tecniche. Spero di essere riuscita a darti una mano coi suggerimenti dei nostri esperti e con gli esempi pratici che ho condiviso con te.

Ma la mia missione non si ferma qui! Se sei arrivato a leggere fin qui e qualche dubbio ancora ti attanaglia e non sai decidere la direzione da prendere, ti aspetto nei commenti per cercare di risolvere insieme la situazione 😉

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    Recensioni (1)

  1. Mario
    Mario dice:

    Ciao.
    Grazie mille per i tuoi consigli. Sono illuminanti.
    A tal proposito, sto pensando di aprire un sito e sto valutando tre soluzioni (compatibili con o domini già utilizzati) per la scelta del dominio. Le opzioni sono le seguenti: http://www.ematologo.info; http://www.milanoematologo.it; http://www.ematologo.milano.it.
    Vorrei sapere se da un punto di vista di posizionamento e di SEO, l’estensione .info e quella .milano.it e .it si equivalgano. Inoltre laddove dovessi optare per un generico ematologo.info una eventuale pagina ematologo.info/milano si posizionerebbe al pari di milanoematologo.it o ematologo.milano.it in una ricerca con keyword “ematologo Milano” al pari di contenuti e ottimizzazione seo della pagina stessa.
    Sperando di non aver abusato della tua disponibilità ti saluto e ti ringrazio ancora.
    Mario

    Rispondi
  2. Gregorio
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